lunedì 1 settembre 2014

Personalità del football: James Richardson Spensley

James Richardson Spensley fu un medico, calciatore e allenatore di football.
Nacque a Stoke Newington, nei pressi di Londra il 17 maggio 1867.
Giunse in Italia, sbarcando da una nave, dove lavorava come medico di bordo, nel 1896 a Genova. A quel tempo Genova era popolata di una folta colonia inglese, grazie all'importanza che il porto di Genova aveva assunto per i traffici nel Mediterraneo e con l'Oriente, dovuta all'apertura del Canale di Suez.
I britannici, pur vivendo lontano dal loro paese d'origine, amavano esercitare i loro sport favoriti, come ad esempio il cricket e Spensley non fu un'eccezione. 
Entrato come socio nel Genoa Cricket & Athletic Club, una società sportiva appena fondata da suoi connazionali, si distinse per il suo attivismo, la sua capacità organizzativa e fu presto nominato capitano e allenatore della squadra di football. Promosse l'organizzazione di varie sfide tra le squadre allora esistenti e aprì il club all'ingresso di soci italiani. Nel 1899, fece mutare la denominazione ufficiale del club, in Genoa Cricket & Football Club.
Si rese promotore anche della costituzione di una unione dei club che praticavano il football, gettando le basi per la Federazione Italiana Football.
Durante la finale del 1° Campionato Federale di Football, egli si distinse nei ruoli di difensore e portiere, quando dovette sostituire l'infortunato Baird tra i pali.

Spensley fra i pali della porta genoana


Insomma fu una personalità di rilievo per il club genoano che guidò come capitano e allenatore fino al 1907.
In seguito, si occupò di scoutismo e formò la sezione genovese dei Ragazzi Esploratori Italiani.
Scomparve durante la prima guerra mondiale, come altri personaggi legati al football, tra cui quel Luigi Ferraris, calciatore del Genoa, a cui in seguito venne intitolato lo stadio del capoluogo ligure.
Ferito sul campo di battaglia dove esercitava la mansione di medico, fu catturato dai tedeschi e trasferito nella fortezza di Magonza, ove morì il 10 novembre 1915, in seguito alle ferite riportate.
Fu uomo di grande cultura e con una spiccata passione per gli sport e praticava, oltre al football, anche il pugilato. Conosceva varie lingue, tra le quali il greco e il sanscrito, avendo viaggiato per il mondo come medico di bordo. Corrispondente del quotidiano inglese Daily Mail, fu anche un filantropo, svolgendo opere di carità durante il suo soggiorno a Genova.

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