La Federazione continuava a mostrarsi debole verso le squadre che dovevano retrocedere e finiva per essere sempre più condizionata dalle piccole società. Il campionato finì per essere inflazionato e gonfiarsi a dismisura. La formula del campionato fu rivista ancora una volta. Stavolta le squadre del nord furono divise in sei gironi da sei squadre ciascuno. Le tre prime classificate di ogni girone sarebbero state ammesse in quattro gironi di semifinale ciascuno di quattro squadre. E le vincenti di ogni girone avrebbero partecipato al girone finale nord. La formula per la sezione centro-meridionale invece rimase invariata. I gironi eliminatori si rivelarono inutili, se non dannosi, perché l'esito era scontato e potevano rivelarsi fonte di infortuni. Lo svolgimento dei gironi di semifinale si allungò esageratamente a causa delle abbontanti nevicate invernali. Un fatto del genere normalmente non causerebbe nulla di speciale, se non un ritardo nella conclusione del torneo. Ma in quel 1915, il ritardo fu fatale. I Gironi Finali nord e sud non videro mai la conclusione a causa dello scoppio della Grande Guerra. Mancava solo una partita in programma il 23 maggio, ma alle squadre già schierate in campo, gli arbitri lessero il comunicato in cui la F.I.G.C. disponeva l'immediata sospensione del campionato. I dirigenti federali, convinti in una veloce conclusione delle ostilità, decisero di rimandare le gare rimanenti a dopo la fine della guerra.
La guerra terminò invece solo nel novembre 1918, e il titolo rimase vacante fino alla decisione della Federazione. Non è chiaro se il Genoa fu proclamato campione nel 1919 o nel 1921. L'unica cosa certa è che alcuni dei genoani neocampioni non seppero mai della loro vittoria perché morti in guerra.
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