Sì avete letto bene, Umberto e non Giuseppe.
Perchè non stiamo parlando del famoso attaccante di Inter, Ambrosiana, Milan e Juventus (giocò anche con i bianconeri, anche se pochi lo ricordano) e della Nazionale, ma di un personaggio poco noto, ma che ebbe un'influenza rilevante sul football italiano.
Umberto Meazza, era un commerciante di vini, nato a Casteggio (PV) il 2 gennaio 1880.
Fu calciatore e capitano della Società Educazione Fisica Mediolanum. Tale squadra partecipò, come abbiamo già visto, ai campionati 1901 e 1902, senza successo e senza marcare gol. Ma al contrario, partecipò e vinse i campionati di football organizzati dalla Federazione Nazionale di Ginnastica in quegli stessi anni.
Nell'estate del 1904, la sezione football della SEF Mediolanum fu sciolta dal consiglio direttivo. Questo perché l'attività calcistica "distraeva gli atleti dai loro esercizi abituali". E fu così che Umberto Meazza e gli altri giocatori lasciarono la Mediolanum per costituire la sezione football dell'Unione Sportiva Milanese, società che poi sarà protagonista nel 1928 della fusione con l'Inter per formare l'Ambrosiana. Ma questo è un argomento di cui parleremo in futuro.
Il Meazza nel frattempo, esercitava anche l'attività di arbitro, come molti giocatori delle altre squadre. e, come tale, sarà protagonista del turbolento Girone Finale della Prima Categoria 1906 e della grottesca (ma non per colpa sua) finale della Prima Categoria 1909/10.
A quel tempo gli arbitri non erano personaggi estranei alle società, ma erano gli stessi atleti o dirigenti a ricoprire il ruolo.
Fu Umberto Meazza che nel 1911 fondò l'Assiciazione Italiana Arbitri (A.I.A.), organismo che tuttora regola l'attività arbitrale.
Divenne poi dirigente federale e, come tale, fece più volte parte della Commissione Tecnica della Nazionale italiana, dal 1910 al 1924.
Per concludere questa breve biografia, aggiungiamo che morì a Milano il 21 gennaio 1926.
Questo fu Umberto Meazza: una personalità che nel football ebbe un'influenza a 360 gradi: giocatore, arbitro, fondatore dell'A.I.A. e selezionatore della Nazionale. Non è poco per un personaggio che in larga parte è stato ignorato o dimenticato dagli appassionati di calcio. Anche chi scrive, per molto tempo ignorò chi fosse costui, anche se ricordava di aver letto il suo nome nella commissione tecnica delle prime formazioni della Nazionale e si domandava se era parente di Giuseppe. Ma non era.
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