sabato 30 agosto 2014

1901: Il primo successo del Milan

Il campionato di football del 1901 ebbe una particolarità: non fu vinto dal Genoa. Di quei tempi, era difficile immaginare un insuccesso dei liguri, ma fu proprio quello che accadde.


CAMPIONATO FEDERALE DI FOOTBALL 1901

Come sempre, partecipavano le squadre che meglio si erano comportate durante l'anno. Anche questa volta ci furono eliminatorie regionali, ma la squadra detentrice fu ammessa direttamente alla finale e non per altrui rinuncia.
Squadre iscritte:
  • Genoa
  • Juventus
  • Ginnastica Torino
  • Milan
  • Mediolanum
ELIMINATORIE
Piemonte
14/04/1901 : Ginnastica Torino-Juventus 0-5

Lombardia
14/04/1901 : Milan-Mediolanum 2-0

SEMIFINALE
Torino, Piazza d'Armi, 28/04/1901 : Juventus-Milan 2-3

FINALE
Genova, Ponte Carrega, 05/05/1901 : Genoa-Milan 0-3

MILAN Campione d'Italia
Formazione: Hoode; Suter, Gadda; Lies, Kilpin, Angeloni I; Recalcati, Davies, Negretti, Allison, Colombo.

Il Milan Campione nel 1901
 

venerdì 29 agosto 2014

1900: Terzo Campionato

Nuove affiliazioni e prime fusioni: Milan e Juventus sono le nuove affiliate alla Federazione, mentre l'Internazionale di Torino, in preda ad una crisi finanziaria, viene assorbita da FC Torinese all'inizio del nuovo secolo e scompare dal panorama del football.

CAMPIONATO FEDERALE DI FOOTBALL 1900

Parteciparono le squadre che più si erano distinte nel corso dell'anno. La formula prevedeva anche stavolta eliminatorie regionali con formule differenti: per la Liguria sfida diretta tra le due iscritte: Genoa e Sampierdarense, per il Piemonte gironcino con partite di andata e ritorno e qualificazione per la prima classificata, per la Lombardia... nulla perchè il Milan fu l'unica squadra iscritta e fu qualificata direttamente per la semifinale. Il Genoa dopo aver vinto la sfida con la Sampierdarenese si qualificò direttamente per la finale, mentre le qualificate piemontese e lombarda si affrontarono in semifinale.

ELIMINATORIE
Liguria
08/04/1900 : Genoa-Sampierdarenese 7-0

Lombardia
Milan unica squadra iscritta, accede direttamente alla semifinale

Piemonte
04/03/1900 : FC Torinese-Ginnastica Torino 3-1
11/03/1900 : Juventus-FC Torinese               0-1
18/03/1900 : Ginnastica Torino-Juventus       0-2
25/03/1900 : Ginnastica Torino-FC Torinese 0-2
01/04/1900 : Juventus-Ginnastica Torino       2-0
08/04/1900 : FC Torinese-Juventus               2-1
Classifica finale: FC Torinese 8, Juventus 4, Ginnastica Torino 0.

SEMIFINALE
Torino, Velodromo Umberto I, 15/04/1900 : FC Torinese-Milan 3-0

FINALE
Torino, Velodromo Umberto I, 22/04/1900 : FC Torinese-Genoa 1-3 (dopo tempi supplementari)

GENOA Campione d'Italia (3° titolo)
Formazione: Spensley; Rossi, Ghigliotti; Pasteur I, De Galleani, Passadoro; Bocciardo, Henman, Dapples, Agar, Fawcus.

giovedì 28 agosto 2014

Colori Sociali

Fino ad ora non abbiamo parlato dei colori sociali delle varie squadre, Genoa a parte. Ma come erano le maglie di queste antiche società che già abbiamo incontrato? Una pubblicazione della GEO Edizioni "I Colori del Calcio", a cura di Carlo Fontanelli e Simona Carboncini, mostra divise veramente interessanti che poi negli anni a seguire nessuna squadra avrebbe più indossato, tranne forse qualche squadra dei campionati minori che non conosciamo.
Una premessa: a quel tempo, non si usavano le magliette, o jersey, come si chiamano in gergo, ma piuttosto delle vere e proprie camicie colorate, con tanto di bottoni.
Lo stile "camicia" fu adottato anche molto più tardi. Infatti la Juventus tra il 1957 e il 1969 indossava delle casacche piuttosto larghe e molto simili a camicie (ma senza bottoni) con tanto di polsini. Per questo motivo, gli juventini in genere vengono definiti "gobbi", per quell'effetto visuale che codeste maglie facevano sul fisico dei giocatori.
Una delle prime immagini della Juventus con la divisa rosa

Ma torniamo a parlare dei colori sociali delle squadre dell'epoca:
  • Football & Cricket Club Torino: sembra che fosse a strisce verticali rosse e nere;
  • Nobili Torino: forse, e dico forse, a strisce gialle (o arancio) e nere, sul libro citato sia la Nobili che il FCC Torino sono appena menzionati parlando dell'Internazionale;
  • Internazionale Torino: ha giocato con varie maglie. Sembra che la prima fosse granata, poi una seconda a strisce bianche e nere, poi una maglia a strisce gialle (o arancio) e nere, colori evidentemente ereditati dalla Nobili, o forse era una maglia prestata dal FC Torinese, chissà...;
  • Football Club Torinese: maglia a strisce arancio e nere. Per completezza devo dire che "I Colori del Calcio" riproduce due divise, una bianco-nera e una arancio-nera. Sulla voce Wikipedia dedicata al club appare una divisa color oro-nera;
  • Società Ginnastica Torino: qua la cosa si complica perché il testo citato e Wikipedia mostrano due cose un po' differenti: il libro mostra due divise bianche, una con bordi neri, l'altra con bordi granata. Wikipedia invece mostra una maglia blu con banda orizzontale rossa e una bianca con banda orizzontale granata. Sul sito della società, tuttora esistente, non ho trovato indicazioni in proposito;
  • Sport-Club Juventus poi Football Club Juventus: la prima divisa fu una semplice camicia bianca, poi fu rosa con papillon (o cravattino) nero. Le strisce bianco-nere arrivarono solo nel 1903;
  • Genoa Cricket & Athletic Club poi Cricket & Football Club: prima divisa bianca, poi a strisce bianco-blu. All'inizio del 1901, il socio Rossi propose la modifica dei colori sociali in rosso granata e blu notte come la bandiera britannica (Union Jack) in onore della morte della Regina Vittoria;
  • Milan Football & Cricket Club: divisa a strisce rossonere per decisione di Herbert Kilpin, personaggio già co-fondatore della Internazionale di Torino, e acceso sostenitore in patria di una squadra dai colori identici. Kilpin sostenne altresì, che i colori rappresentavano il fuoco dei milanisti (rosso) e la paura degli avversari (nero);
  • Società Ginnastica Sampierdarenese: la prima divisa era bianca con banda orizzontale nera, poi quando assorbì la Pro Liguria nel 1919, aggiunse una striscia rossa;
  • Pro Liguria Football Club o semplicemente Liguria: inizialmente la divisa era a strisce bianco-verdi, poi divenne bianca con banda orizzontale rossa. Tale colore, come abbiamo visto, venne poi ad aggiungersi alla banda nera della Sampierdarenese, nel 1919.

mercoledì 27 agosto 2014

Secondo campionato

Doverosa premessa: nel periodo che stiamo vedendo, il football era uno sport praticato per divertimento e l'idea di professionismo neanche sfiorava l'ambiente. Tant'è che i giocatori di football venivano considerati un po' strani, eccentrici, stravaganti. E lo stesso si può dire di coloro, pochi, che andavano ad assistere alle partite.
Era ancora prematuro parlare di scudetto, inteso come simbolo da applicare sulle maglie, di retrocessioni e promozioni. La federazione ancora non prevedeva di organizzare il football su più livelli, anche perchè molte delle squadre che si erano formate fino quel momento, anche non partecipando al campionato federale, avevano modo di mettersi in mostra in una miriade di tornei che venivano organizzati, persino di tipo parrocchiale. 
Ma intanto nella primavera del 1899 si svolgeva il secondo campionato...

CAMPIONATO FEDERALE DI FOOTBALL 1899

Il campionato del 1899 fu organizzato in un modo un po' diverso dal primo. Le informazioni giunte fino a noi sono frammentarie e un po' contraddittorie, ma si può ipotizzare che le squadre iscritte furono le seguenti:

  1. Genoa Cricket & Football Club (la denominazione cambiò il 2 gennaio 1899);
  2. Pro Liguria Football Club;
  3. Società Ginnastica Sampierdarenese;
  4. Football Club Torinese;
  5. Internazionale Football Club Torino;
  6. Società Ginnastica Torino.
Come si può notare, erano squadre liguri e squadre piemontesi. Logico quindi che il torneo si strutturasse con eliminatorie regionali e finale tra le vincenti, una ligure e una piemontese.
Ma cominciarono i problemi per l'Eliminatoria Ligure: la Pro Liguria neanche cominciò il torneo e la Sampierdarenese rinunciò all'ultimo minuto, quando il 27 marzo era già in programma la partita col Genoa. Quindi il Genoa arrivò dritto in finale senza aver giocato neanche l'eliminatoria, ma comunque risultando vincitore della partita con la Sampierdarenese per 2-0 a tavolino per forfait. Il termine forfait era usato un tempo per indicare la rinuncia a giocare di una delle due squadre, in questo caso la Sampierdarenese.

Nell'altra eliminatoria le cose si svolsero regolarmente.

ELIMINATORIE
Liguria
27/03/1899 Genoa-Sampierdarenese 2-0 (a tavolino, per forfait)

Piemonte
02/04/1899 Soc. Ginnastica Torino-FC Torinese   2-0 (dopo tempi supplementari)
09/04/1899 Internazionale-Soc. Ginnastica Torino 2-0

FINALE
16/04/1899 Genoa-Internazionale 3-1

GENOA Campione d'Italia (2° titolo)
Formazione: Ghigliotti; De Galleani, Spensley; Pasteur I, Leaver, Pasteur II; Passadoro, Arkless, Dapples, Deteindre, Agar.


Il Genoa vincitore del campionato 1899
Le camicie bianche furono sostituite con camicie a strisce bianche e blu. Mancano ancora due anni all'adozione dei colori rossoblù.

martedì 26 agosto 2014

Il Football si diffonde in Italia

Nel resto d'Italia, intanto, cominciano a formarsi società sportive (e dedite al football) sempre più numerose:
a Milano, nel 1899 nasce il Milan Football & Cricket Club e uno dei soci è Herbert Kilpin, già co-fondatore dell'Internazionale di Torino; in Piemonte, oltre alla già citata Juventus erano nate altre realtà come l'Unione Pro Sport Alessandria, la Società Ginnastica Pro Vercelli e la Società Ginnastica Biellese; in Liguria, oltre al Genoa, c'erano la Società Ginnastica Andrea Doria e due società di Sampierdarena: la Pro Liguria e la Società Ginnastica Sampierdarenese.
Insomma il football si stava diffondendo dappertutto, anche al centro-sud. Centri come Firenze (Florence Football Club), Palermo (Anglo-Panormitan Athletic & Football Club) e Messina (Messina Football Club) furono precursori. Voglio precisare che questi club erano nati con lo scopo preciso di praticare il football, altri club, fondati nello stesso periodo e che non ho citato, non avevano il football come attività principale. Un esempio su tutti, la Società Podistica Lazio, fondata nel 1900, ma che aprì la sezione calcistica solo nel 1910, anche praticando il football sin dal 1901. 

La presenza di giocatori e soci stranieri, come abbiamo notato, non era un problema, anzi. Lo sarebbe diventato da lí ad una decina di anni, come vedremo. A quel momento erano soprattutto gli stranieri che animavano la diffusione del football in Italia, sul finire del XIX° secolo e l'inizio del XX°.

Herbert Kilpin co-fondatore dell'Internazionale Torino e
del Milan Football & Cricket Club

lunedì 25 agosto 2014

Nascita della Federazione e primo Campionato

15 marzo 1898. Questa è senza dubbio una data storica per il football italiano. In quel giorno, i dirigenti del Genoa e delle altre squadre torinesi fondarono la F.I.F., Federazione Italiana del Football.

A proposito, voglio sottolineare il fatto che sto usando il termine football per meglio adattare il racconto al contesto storico. Il termine calcio cominciò ad essere usato solo dopo il 1909 quando la Federazione cambiò il nome da Federazione Italiana Football a Federazione Italiana Gioco Calcio. Probabilmente la parola calcio fu usata per analogia con il gioco tradizionale praticato a Firenze... o forse più semplicemente perché il pallone si prende a calci... non è chiara l'origine del termine applicato al football.

Ad ogni modo, formare un'associazione di società che praticavano il football diede modo di dare un crisma di ufficialità al gioco ed alle gare, fin lì solo amichevoli. Infatti neanche due mesi dopo, l'8 maggio, nell'ambito dei festeggiamenti per i cinquant'anni dello Statuto Albertino (la vecchia costituzione monarchica) furono invitate a Torino le migliori quattro squadre dell'anno per partecipare al 1° CAMPIONATO FEDERALE DI FOOTBALL, il primo campionato italiano.

C'è da dire che già la Federazione Ginnastica teneva il suo proprio campionato, con una partecipazione assai ampia, ma le regole del football ginnico non erano proprio le stesse del football britannico. Qua parlerò esclusivamente del football gestito e organizzato dalla F.I.F./F.I.G.C., anche se ci sarà un'eccezione che vedremo più avanti.


CAMPIONATO FEDERALE DI FOOTBALL 1898

Fu messa in palio una coppa offerta dal Duca degli Abruzzi, personaggio che abbiamo già incontrato come fondatore della Nobili Torino e, di conseguenza, co-fondatore dell'Internazionale di Torino. Tale coppa sarebbe rimasta di proprietà della squadra che avesse vinto il torneo per tre volte. Inoltre ogni giocatore della squadra vincitrice avrebbe ricevuto una medaglia o una targa.
Si giocò a Torino, sede della F.I.F., al Velodromo Umberto I. Il torneo fu in pratica un quadrangolare: semifinali al mattino e finalissima al pomeriggio.

Semifinali:
ore  9:00  Internazionale-FC Torinese 1-0
ore 11:00 Ginnastica Torino-Genoa    1-2

Finale:
ore 15:00 Internazionale-Genoa          1-2

Esito: GENOA Campione d'Italia
Il Genoa che si aggiudicò il primo campionato nel 1898

La formazione iniziale dei primi Campioni d'Italia:
Baird; De Galleani, Ghigliotti; E. Pasteur, Spensley, Ghiglione; Leaver, Bocciardo, Dapples, Bertollo, Le Pelley.

Durante la finale il portiere Baird s'infortunò e Spensley prese il suo posto fra i pali. Per questo motivo, spesso viene indicata una formazione con Spensley in porta, ma il capitano genoano era in realtà un terzino. E come si vede dalla foto, la divisa genoana era una semplice camicia bianca. Il rossoblù ancora non era il colore sociale ufficiale.

sabato 23 agosto 2014

Nascita del Genoa

Come abbiamo visto, le prime società calcistiche italiane nascono soprattutto a Torino, per iniziativa di italiani rimasti affascinati dal football d'oltremanica. Nel 1891 ci fu la fusione di Torino Football & Cricket Club con la Nobili che insieme costituirono l'Internazionale di Torino. Nel 1894 sorgerà poi una nuova realtà cittadina: il Football Club Torinese e, due anni dopo, alcuni liceali fonderanno lo Sport Club Juventus (sì, proprio quella Juventus che ancora esiste e accumula scudetti l'uno sull'altro).

Ma intanto a Genova che cosa stava succedendo? 
Succedeva che il 7 settembre 1893, alla presenza e nell'ufficio del Console inglese a Genova Sir Charles Alfred Payton, veniva fondato il Genoa Cricket & Athletic Club, il cui scopo non era tanto quello di giocare al football, ma piuttosto ad altri sport tradizionali cari agli inglesi che risiedevano nel capoluogo ligure: cricket e pallanuoto (o waterpolo, se preferite).
Il Genoa è fra le società italiane, quelle che possiede il più antico documento scritto che ne attesti la data di fondazione. Tale documento fu in possesso, per molti anni, del giornalista e tifoso genoano Gianni Brera. I suoi eredi in seguito lo hanno devoluto alla società rossoblu, e adesso tale documento è esposto nel Museo della Storia del Genoa.

In figura, l'atto di fondazione del Genoa Cricket & Athletic Club














In quel tempo a Genova risiedevano moltissimi inglesi, perchè il porto di Genova era diventato un punto nodale di traffici commerciali nel Mediterraneo, grazie all'apertura del Canale di Suez. E fu proprio da una nave inglese che sbarcò a Genova nel 1896, il dottor James Richardson Spensley. Il nuovo arrivato entrò come socio nel club genoano e ne divenne il capitano, grazie alle sue capacità organizzative. Non solo, lo stesso Spensley aprì il club all'ingresso di soci italiani, anche perché erano già presenti soci italo-svizzeri e quindi era più che normale permettere che gli italiani si associassero al club. Ma soprattutto Spensley fece diventare il Genoa un club dedicato principalmente al football, sport che fino a quel momento, non era tra i principali nel club, tanto che veniva praticato su un campetto di Sampierdarena (all'epoca comune autonomo). Con la crescita del football nel club genoano, si rese necessario trovare un campo di gioco all'altezza. Venne individuato in uno spiazzo usato come pista ciclistica sulle rive del torrente Bisagno nella zona chiamata Ponte Carrega. 
E Ponte Carrega sarà teatro di molte imprese dei rossoblù...

venerdì 22 agosto 2014

Il Football arriva in Italia

Anno 1887.
Edoardo Bosio, impiegato di una ditta tessile inglese, e sportivo appassionato, torna a Torino dopo aver vissuto un po' di tempo in Inghilterra. Durante la sua permanenza all'estero, aveva conosciuto e frequentato gli ambienti del football. Tale sport lo aveva entusiasmato così tanto che, tornando in Italia, aveva portato con sé una discreta quantità di palloni di cuoio. Con tali palloni organizzò subito una squadra con i colleghi inglesi della filiale torinese della stessa ditta tessile (Thomas & Adams di Nottingham): nacque così la più antica società di calcio italiana: il Torino Football & Cricket Club. In tale società sportiva si praticava il Football d'inverno ed il canottaggio in estate. Però attenzione! Questa Torino F&C Club non ha niente a che vedere con il Torino che tutti conosciamo... quello arriverà più o meno vent'anni dopo.

Ma questa squadra da sola che combinava? Nulla, è ovvio, probabilmente organizzavano partitelle "in famiglia" e magari dopo si bevevano una bella birrozza, visto che il padre di Edoardo Bosio aveva fondato a Torino la più antica fabbrica di birra italiana. 
Solo due anni più tardi, cioè nel 1889, nacque una società rivale: la Nobili Torino. Il fondatore fu Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, futuro Duca degli Abruzzi, allora appena sedicenne. Non è dato sapere in che modo egli conobbe e si appassionò al football, fatto sta che fondò la Nobili insieme a... pensate un po'... esponenti dell'aristocrazia torinese. Strano eh, che si sia chiamata Nobili, non vi pare? Comunque l'attività agonistica del Torino e della Nobili era limitata a derby fra di loro.

Tutto questo fino al 1891, quando le due società si fusero per dar vita all'Internazionale Football Club. Di Torino, eh... non si parla di nerazzurri milanesi ancora.

Ma di questo parleremo domani...

giovedì 21 agosto 2014

Presentazione

Salve,
il titolo già dice tutto. In questo blog parlerò di calcio italiano. Non come tifoso, sebbene io lo sia, ma come semplice appassionato, come storico. Ne parlerò come un padre racconta una storia ai figli. 
Certo, per trovare certe informazioni come la storia delle varie squadre o dei vari campionati c'è già Wikipedia,  ma magari col passare dei giorni scoprirete se vale la pena seguire il mio blog o meno. 
Tanto per chiarire, la mia "Storia del Calcio" non arriverà ai giorni nostri, ma parlerà del Football delle origini, quando arrivò in Italia come sport d'elite, e andrà fino alla metà degli anni ottanta. Perché? 
Perché gli anni ottanta sono lo spartiacque tra il calcio passione e il calcio business, fatto di ingaggi sontuosi, contratti la cui durata non è mai rispettata, procuratori famelici, presidenti con molta voglia di fare soldi e con poca passione per i colori della propria squadra e via dicendo. Il calcio fatto di fallimenti, fideiussioni, COVISOC, merchandising, ecc. non mi interessa più di tanto. È chiaro che lo seguo come tifoso, ma insomma questa mania di aspettare tutte le estati la presentazione delle nuove maglie, l'attesa per capire se il miglior giocatore della tale squadra ha voglia di andar via o no, sono cose che non mi piacciono per niente. Tutto è ormai ridotto ad una mera questione di soldi. Troppi soldi.
Il calcio che piace a me è fatto di giocatori "bandiera" che spendono tutta la loro vita agonistica al servizio di una sola squadra, di gol, di rigori realizzati e sbagliati, di infortuni, di stadi pieni e di maglie che, pur cambiando un piccolo particolare ogni anno, restano sempre le stesse e senza quei marchi e quelle scritte che ormai le deturpano. Sarò antico? Lo sono e non me ne vergogno. La mia idea di calcio è la stessa di coloro che espongono quello striscione che dice: "NO al calcio moderno".
Per oggi è tutto, da domani si comincia... 

P.S. questo blog è dedicato alla memoria di Antonio Ghirelli e Giuseppe Matarrese. Per chi non conoscesse quest'ultimo, costui è stato giornalista, fotografo, ma soprattutto autore ed editore di piccoli Almanacchi del Calcio (usciti a partire dal 1994, mi pare) sui campionati a girone unico (dal 1929/30 in poi). È scomparso prima di terminare la sua opera. L'ultimo volume fu sul campionato 1958/59. Ed è un peccato che i compilatori delle voci sul calcio di Wikipedia non lo abbiano quasi mai preso in considerazione.