Edoardo Bosio, impiegato di una ditta tessile inglese, e sportivo appassionato, torna a Torino dopo aver vissuto un po' di tempo in Inghilterra. Durante la sua permanenza all'estero, aveva conosciuto e frequentato gli ambienti del football. Tale sport lo aveva entusiasmato così tanto che, tornando in Italia, aveva portato con sé una discreta quantità di palloni di cuoio. Con tali palloni organizzò subito una squadra con i colleghi inglesi della filiale torinese della stessa ditta tessile (Thomas & Adams di Nottingham): nacque così la più antica società di calcio italiana: il Torino Football & Cricket Club. In tale società sportiva si praticava il Football d'inverno ed il canottaggio in estate. Però attenzione! Questa Torino F&C Club non ha niente a che vedere con il Torino che tutti conosciamo... quello arriverà più o meno vent'anni dopo.
Ma questa squadra da sola che combinava? Nulla, è ovvio, probabilmente organizzavano partitelle "in famiglia" e magari dopo si bevevano una bella birrozza, visto che il padre di Edoardo Bosio aveva fondato a Torino la più antica fabbrica di birra italiana.
Solo due anni più tardi, cioè nel 1889, nacque una società rivale: la Nobili Torino. Il fondatore fu Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, futuro Duca degli Abruzzi, allora appena sedicenne. Non è dato sapere in che modo egli conobbe e si appassionò al football, fatto sta che fondò la Nobili insieme a... pensate un po'... esponenti dell'aristocrazia torinese. Strano eh, che si sia chiamata Nobili, non vi pare? Comunque l'attività agonistica del Torino e della Nobili era limitata a derby fra di loro.
Tutto questo fino al 1891, quando le due società si fusero per dar vita all'Internazionale Football Club. Di Torino, eh... non si parla di nerazzurri milanesi ancora.
Ma di questo parleremo domani...
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