Come abbiamo visto, le prime società calcistiche italiane nascono soprattutto a Torino, per iniziativa di italiani rimasti affascinati dal football d'oltremanica. Nel 1891 ci fu la fusione di Torino Football & Cricket Club con la Nobili che insieme costituirono l'Internazionale di Torino. Nel 1894 sorgerà poi una nuova realtà cittadina: il Football Club Torinese e, due anni dopo, alcuni liceali fonderanno lo Sport Club Juventus (sì, proprio quella Juventus che ancora esiste e accumula scudetti l'uno sull'altro).
Ma intanto a Genova che cosa stava succedendo?
Succedeva che il 7 settembre 1893, alla presenza e nell'ufficio del Console inglese a Genova Sir Charles Alfred Payton, veniva fondato il Genoa Cricket & Athletic Club, il cui scopo non era tanto quello di giocare al football, ma piuttosto ad altri sport tradizionali cari agli inglesi che risiedevano nel capoluogo ligure: cricket e pallanuoto (o waterpolo, se preferite).
Il Genoa è fra le società italiane, quelle che possiede il più antico documento scritto che ne attesti la data di fondazione. Tale documento fu in possesso, per molti anni, del giornalista e tifoso genoano Gianni Brera. I suoi eredi in seguito lo hanno devoluto alla società rossoblu, e adesso tale documento è esposto nel Museo della Storia del Genoa.
In figura, l'atto di fondazione del Genoa Cricket & Athletic Club
In quel tempo a Genova risiedevano moltissimi inglesi, perchè il porto di Genova era diventato un punto nodale di traffici commerciali nel Mediterraneo, grazie all'apertura del Canale di Suez. E fu proprio da una nave inglese che sbarcò a Genova nel 1896, il dottor James Richardson Spensley. Il nuovo arrivato entrò come socio nel club genoano e ne divenne il capitano, grazie alle sue capacità organizzative. Non solo, lo stesso Spensley aprì il club all'ingresso di soci italiani, anche perché erano già presenti soci italo-svizzeri e quindi era più che normale permettere che gli italiani si associassero al club. Ma soprattutto Spensley fece diventare il Genoa un club dedicato principalmente al football, sport che fino a quel momento, non era tra i principali nel club, tanto che veniva praticato su un campetto di Sampierdarena (all'epoca comune autonomo). Con la crescita del football nel club genoano, si rese necessario trovare un campo di gioco all'altezza. Venne individuato in uno spiazzo usato come pista ciclistica sulle rive del torrente Bisagno nella zona chiamata Ponte Carrega.
E Ponte Carrega sarà teatro di molte imprese dei rossoblù...
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