Le fasi conclusive delle due stagioni precedenti (1923/24 e 1924/25), ossia le finali della Lega Nord, erano ormai diventate fonti di tensioni e disordini, spesso sobillati da gerarchi di regime che, come tifosi o come dirigenti delle società, non si facevano scrupolo di aiutare con tutti i modi, leciti e non leciti, la loro squadra del cuore. L'esempio lampante fu Leandro Arpinati di cui abbiamo già parlato negli ultimi giorni. Tifosissimo del Bologna, a fine stagione arriverà addirittura alla presidenza della FIGC e con essa procederà ad una drastica riorganizzazione del calcio italiano, senza perdere d'occhio ovviamente le vicende del suo Bologna.
Ma proprio a causa dei disordini registrati durante le finali, si convenne che la struttura del campionato, nata col progetto Pozzo, era da riconsiderare. Si cominciò dunque a pensare ad una divisione d'onore, una super-divisione composta da sole 16 squadre e a girone unico. Si sarebbero aumentati gli scontri diretti tra le maggiori squadre che attualmente, con la formula a due gironi, erano equamente distribuite nei due raggruppamenti e si sarebbero evitate le finali, fonte di preoccupazioni per i dirigenti federali. Per attuare tale piano, era necessario cominciare a ridurre le squadre partecipanti e perciò, l'assemblea federale del 17 agosto 1925 decise che le retrocessioni sarebbero state 4 per ogni girone della Lega Nord.
PRIMA DIVISIONE 1925/26
Il girone A fu caratterizzato dalla partenza lanciatissima dei campioni in carica del Bologna. Dieci vittorie consecutive nelle prime dieci partite. La serie si fermò a Genova, con l'Andrea Doria. L'unica squadra in grado di contrastare la marcia vittoriosa dei felsinei, fu il Torino che in estate si era rinforzato ingaggiando il centravanti dell'Alessandria Baloncieri. I granata diedero filo da torcere ai rossoblu, anche perché nel girone di ritorno il Bologna registrò un calo di rendimento. Un'inaspettata sconfitta dei granata ad Udine chiuse il discorso con due giornate di anticipo.
Nell'altro girone non ci fu storia: la Juventus fece il vuoto dietro di sé, approfittando della crisi del Genoa. I liguri, in un calcio che si avviava sempre più velocemente verso il professionismo, stavano perdendo la loro identità genovese e stavano altresì invecchiando. Insomma i bianconeri forti dei nuovi acquisti Pastore e Hirzer e con una difesa impenetrabile guidata dal portiere Combi, non ebbero rivali nel girone.
La finale Lega Nord vide dunque opposte Bologna e Juventus. La partita di Bologna terminò 2-2, quella di ritorno 0-0 e pertanto fu necessario uno spareggio in campo neutro che si giocò a Milano il 1° agosto. Il Bologna mostrò segni di quella stanchezza che ne aveva condizionato il rendimento nel girone di ritorno e persero 1-2. La Juventus si qualificò dunque per la finale nazionale che, come sempre, era una pura formalità. E fu effettivamente una formalità: l'Alba fu liquidata con i punteggi di 7-1 e 5-0. La Juventus vinse il suo secondo titolo, il primo dell'era Agnelli.
Resta da segnalare che l'allenatore juventino Karoly morì d'infarto pochi giorni prima della finale decisiva di Milano e fu sostituito dal giocatore Violak (cognome spesso italianizzato in Viola).
Resta da segnalare che l'allenatore juventino Karoly morì d'infarto pochi giorni prima della finale decisiva di Milano e fu sostituito dal giocatore Violak (cognome spesso italianizzato in Viola).
I verdetti riguardo le retrocessioni e le ammissioni alla nuova Divisione Nazionale furono sconvolti dall'approvazione, il 2 agosto 1926, del documento sulla ristrutturazione dei campionati chiamato Carta di Viareggio.
Lega Nord Girone A | Lega Nord Girone B | ||
Bologna | 38 | Juventus | 37 |
Torino | 36 | Cremonese | 29 |
Hellas Verona | 25 | Genoa | 28 |
Inter | 25 | Livorno | 25 |
Modena | 25 | Padova | 25 |
Casale | 22 | Sampierdarenese | 23 |
Andrea Doria | 21 | Milan | 22 |
Brescia | 19 | Pro Vercelli | 22 |
Novara | 18 | Reggiana | 17 |
Udinese | 13 | Alessandria | 16 |
Pisa | 12 | Parma | 12 |
Legnano | 10 | Mantova | 8 |
FINALI LEGA NORD
Bologna 11/07/1926 : Bologna-Juventus 2-2
Torino 25/07/1926 : Juventus-Bologna 0-0
Milano 01/08/1926 : Juventus-Bologna 2-1
Novara, Udinese, Pisa, Legnano, Reggiana, Alessandria, Parma e Mantova
non ammesse alla nuova Divisione Nazionale.
La Carta di Viareggio successivamente permise la disputa di un torneo
di qualificazione che venne vinto dall'Alessandria. In tal modo l'Alessandria
venne ammessa alla nuova Divisione Nazionale.
Lega Sud Marche |
Lega Sud Lazio |
Lega Sud Campania |
|||
Anconitana | 4 | Alba | 17 | Internaples | 15 |
Maceratese | 0 | Fortitudo | 16 | Bagnolese | 11 |
Lazio | 14 | Casertana | 8 | ||
Audace Esperia | 7 | Stabia | 6 | ||
Roman | 6 | Puteolana | 0 | ||
Pro Roma | 0 |
Lega Sud Sicilia | Lega Sud Puglia |
||
Palermo | 2 | Pro Italia | 14 |
Messinese | 2 | Liberty Bari | 10 |
Audace Taranto | 9 | ||
Ideale Bari | 5 | ||
Foggia | 2 |
La Pro Roma retrocede in Seconda Divisione.
In base alla Carta di Viareggio viene stabilito che l'Audace Esperia si fonda con l'Alba
e che la Pro Roma venga assorbita dalla Fortitudo.
Campania
Stabia e Puteolana retrocedono in Seconda Divisione.
In seguito la Puteolana rinuncia al campionato per motivi finanziari.
La Carta di Viareggio successivamente condanna al declassamento tutte
le squadre non qualificate.
Lega Sud Semifinale A |
Lega Sud Semifinale B |
||
Internaples | 13 | Alba | 14 |
Fortitudo | 11 | Bagnolese | 12 |
Anconitana | 9 | Pro Italia | 10 |
Liberty Bari | 7 | Palermo | 2 |
Messinese | 0 | Maceratese | 2 |
In seguito la Maceratese rinuncerà all'iscrizione al campionato per motivi finanziari.
La Carta di Viareggio successivamente stabilirà che Internaples, Alba e Fortitudo
sono ammesse alla nuova Divisione Nazionale.
Stabilirà altresì che le squadre non qualificate seguiranno il declassamento della Prima Divisione.
FINALI LEGA SUD
Roma, 11/07/1926 : Alba-Internaples 6-1
Napoli, 18/07/1926 : Internaples-Alba 1-1
FINALE NAZIONALE
Torino, 08/08/1926 : Juventus-Alba 7-1
Roma, 22/08/1926 : Alba-Juventus 0-5
JUVENTUS Campione d'Italia 1925/26 (2° titolo)
Formazione: Combi; Rosetta, Allemandi; Bigatto I, Meneghetti, Violak; Munerati, Vojak I, Pastore, Hirzer, Torriani. Altri titolari: Sclavi, Ferrero L., Barale II, Barale III, Caudera, Fenili, Grabbi, Gariglio II, Gianfardoni, Paniati, Ferrero P., Rasetto. Allenatore: Jeno Karoly poi Jozsef Violak.
una formazione della Juventus campione d'Italia 1925/26 |
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