Ricordiamo che la Carta di Viareggio, di cui abbiamo parlato l'ultima volta, riformò pesantemente la struttura del calcio italiano. Il fascismo non vedeva di buon occhio la separazione del campionato in nord e sud e quindi, con la Carta di Viareggio, creò la Divisione Nazionale che unificò calcisticamente la penisola. Purtroppo i valori in campo erano rimasti gli stessi di prima, cioè squadre metropolitane del nord fortissime e squadre del centro-sud non proprio all'altezza. Questo era un problema di difficile soluzione nell'immediato, ma i dirigenti delle squadre centro meridionali furono mobilitati per dedicarsi al rafforzamento delle squadre. Ma vediamo in dettaglio cosa successe.
DIVISIONE NAZIONALE 1926/27
Formula: 2 gironi di 10 squadre ciascuno. Le prime tre si qualificano per il girone finale. Le ultime due retrocedono. Le escluse dal girone finale partecipano alla Coppa CONI, antenata della Coppa Italia. Il titolo di campione viene vinto dalla prima classificata nel girone finale.
La Carta di Viareggio aveva stabilito che la Divisione Nazionale fosse composta da 17 squadre del nord Italia e 3 del centro-sud. Poiché le società del nord aventi diritto erano solo 16, furono organizzate delle qualificazioni per stabilire la 17. A tali eliminatorie parteciparono le 8 squadre dell'estinta Lega Nord già retrocesse al termine del campionato 1925/26.
Qualificazioni pre-campionato
Qualificazioni Divisione Nazionale | ||||
1° turno | ||||
29/08/1926 | Bologna | Mantova-Reggiana | 7-3 | dts |
Verona | Legnano-Udinese | 2-0 | forfait | |
Milano | Novara-Parma | 4-0 | ||
Genova | Alessandria-Pisa | 6-1 | ||
2° turno | ||||
05/09/1926 | Milano | Novara-Mantova | 4-3 | dts |
Vercelli | Alessandria-Legnano | 4-1 | ||
Turno finale | ||||
12/09/1926 | Casale Monf. | Alessandria-Novara | 2-2 | dts |
Spareggio | ||||
23/09/1926 | Torino | Alessandria-Novara | 3-1 |
L'Alessandria si qualificò come 17 squadra del nord.
I due gironi di campionato (adesso si chiamerebbe "regular season") non riservarono particolari sorprese: le grandi tradizionali (Genoa, Milan, Inter, Juventus, Bologna e Torino) si imposero sulle altre qualificandosi per il girone finale.
Il Torino, trascinato dal "trio delle meraviglie" composto da Baloncieri, Libonatti e Rossetti, si impose nel girone finale aggiudicandosi quindi il primo titolo.
Girone A | Girone B | Girone Finale | |||
Juventus | 27 | Torino | 26 | Torino | 14 |
Inter | 27 | Milan | 24 | Bologna | 12 |
Genoa | 24 | Bologna | 24 | Juventus | 11 |
Casale | 21 | Alessandria | 21 | Genoa | 9 |
Pro Vercelli | 20 | Livorno | 20 | Inter | 8 |
Modena | 18 | Sampierdarenese | 20 | Milan | 6 |
Brescia | 15 | Padova | 15 | ||
Hellas Verona | 15 | Andrea Doria | 13 | ||
Alba Audace | 12 | Cremonese | 12 | ||
Napoli | 1 | Fortitudo Pro Roma | 5 |
A fine stagione l'Alba-Audace si fuse con la Fortitudo-Pro Roma e il FBC Roma (Roman) militante in Prima Divisione, costituendo l'AS Roma.
Lo stesso accadde a Sampierdarenese e Andrea Doria che furono fuse per costituire la Dominante.
Napoli e Cremonese furono pertanto ripescati in Divisione Nazionale.
Il titolo di Campione d'Italia fu revocato nell'autunno 1927, in conseguenza del "Caso Allemandi" di cui parleremo domani. Il titolo 1927 rimase pertanto inaggiudicato.
Il Torino campione virtuale della stagione 1926/27 |
Dalla Prima Divisione furono promosse: Novara, Pro Patria, Reggiana e Lazio.
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