lunedì 10 novembre 2014

Verso il girone unico - Stagione 1926/27

Rieccoci di nuovo a parlare della storia del calcio italiano.

Ricordiamo che la Carta di Viareggio, di cui abbiamo parlato l'ultima volta, riformò pesantemente la struttura del calcio italiano. Il fascismo non vedeva di buon occhio la separazione del campionato in nord e sud e quindi, con la Carta di Viareggio, creò la Divisione Nazionale che unificò calcisticamente la penisola. Purtroppo i valori in campo erano rimasti gli stessi di prima, cioè squadre metropolitane del nord fortissime e squadre del centro-sud non proprio all'altezza. Questo era un problema di difficile soluzione nell'immediato, ma i dirigenti delle squadre centro meridionali furono mobilitati per dedicarsi al rafforzamento delle squadre. Ma vediamo in dettaglio cosa successe.

DIVISIONE NAZIONALE 1926/27

Formula: 2 gironi di 10 squadre ciascuno. Le prime tre si qualificano per il girone finale. Le ultime due retrocedono. Le escluse dal girone finale partecipano alla Coppa CONI, antenata della Coppa Italia. Il titolo di campione viene vinto dalla prima classificata nel girone finale.

La Carta di Viareggio aveva stabilito che la Divisione Nazionale fosse composta da 17 squadre del nord Italia e 3 del centro-sud. Poiché le società del nord aventi diritto erano solo 16, furono organizzate delle qualificazioni per stabilire la 17. A tali eliminatorie parteciparono le 8 squadre dell'estinta Lega Nord già retrocesse al termine del campionato 1925/26.

Qualificazioni pre-campionato
Qualificazioni Divisione Nazionale
1° turno
29/08/1926 Bologna Mantova-Reggiana 7-3 dts
Verona Legnano-Udinese 2-0 forfait
Milano Novara-Parma 4-0
Genova Alessandria-Pisa 6-1
2° turno
05/09/1926 Milano Novara-Mantova 4-3 dts
Vercelli Alessandria-Legnano 4-1
Turno finale
12/09/1926 Casale Monf. Alessandria-Novara 2-2 dts
Spareggio
23/09/1926 Torino Alessandria-Novara 3-1

L'Alessandria si qualificò come 17 squadra del nord.

I due gironi di campionato (adesso si chiamerebbe "regular season") non riservarono particolari sorprese: le grandi tradizionali (Genoa, Milan, Inter, Juventus, Bologna e Torino) si imposero sulle altre qualificandosi per il girone finale.
Il Torino, trascinato dal "trio delle meraviglie" composto da Baloncieri, Libonatti e Rossetti, si impose nel girone finale aggiudicandosi quindi il primo titolo.

Girone A Girone B Girone Finale
Juventus 27 Torino 26 Torino 14
Inter 27 Milan 24 Bologna 12
Genoa 24 Bologna 24 Juventus 11
Casale 21 Alessandria 21 Genoa 9
Pro Vercelli 20 Livorno 20 Inter 8
Modena 18 Sampierdarenese 20 Milan 6
Brescia 15 Padova 15
Hellas Verona 15 Andrea Doria 13
Alba Audace 12 Cremonese 12
Napoli 1 Fortitudo Pro Roma 5

A fine stagione l'Alba-Audace si fuse con la Fortitudo-Pro Roma e il FBC Roma (Roman) militante in Prima Divisione, costituendo l'AS Roma.
Lo stesso accadde a Sampierdarenese e Andrea Doria che furono fuse per costituire la Dominante.
Napoli e Cremonese furono pertanto ripescati in Divisione Nazionale.

Il titolo di Campione d'Italia fu revocato nell'autunno 1927, in conseguenza del "Caso Allemandi" di cui parleremo domani. Il titolo 1927 rimase pertanto inaggiudicato.

Il Torino campione virtuale della stagione 1926/27
L'Alessandria si aggiudicò la Coppa CONI 1927, battendo in finale il Casale.

Dalla Prima Divisione furono promosse: Novara, Pro Patria, Reggiana e Lazio.

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