Abbiamo lasciato la Nazionale nel 1912 ai Giochi Olimpici di Stoccolma. Era una Nazionale giovane ed inesperta che, a parte qualche successo occasionale, non riuscì a mettersi in luce. In seguito, affidata nuovamente alle cure di varie Commissioni Tecniche, la Nazionale riuscì ad acquisire esperienza e a progredire tecnicamente.
Nel 1920, alle Olimpiadi di Anversa, riuscì ad arrivare ai quarti di finale. Stesso risultato alle Olimpiadi di Parigi nel 1924, quando Vittorio Pozzo tornò ad essere il Commissario Unico degli azzurri.
Negli anni successivi, affidata nuovamente alle cure di una Commissione Tecnica prima e dei tecnici Augusto Rangone e Carlo Carcano, la Nazionale seppe dare ottime soddisfazioni ai tifosi.
Nel 1927 gli azzurri parteciparono alla Coppa Internazionale, un'antenata del Campionato Europeo, che vide coinvolte anche le nazionali di Svizzera, Austria, Ungheria, Cecoslovacchia. Questa competizione era un vero e proprio campionato con girone all'italiana e con partite di andata e ritorno. Considerando le difficoltà di trasporto dell'epoca, non ci si può meravigliare che il torneo terminò solo nel 1930. Fu proprio l'Italia a vincere il torneo, quando fu nuovamente affidata alle cure di Vittorio Pozzo che lascerà la direzione della Nazionale solo nel 1948. Nel frattempo, la Nazionale si era ben comportata nel torneo calcistico delle Olimpiadi di Anversa nel 1928, sotto la guida di Rangone, eliminando la Francia negli ottavi (4-3), la Spagna nei quarti (1-1 e 7-1 nella ripetizione) ed essendo eliminata di misura dai campioni uscenti dell'Uruguay con il risultato di 3-2. L'Uruguay era la potenza calcistica dell'epoca e dopo due anni si sarebbe laureato Campione del Mondo nella prima edizione della Coppa Rimet. Nella finale per il 3° posto, l'Italia distrusse l'Egitto con il punteggio di 11-3 che tuttora rimane il punteggio più alto in un incontro della Nazionale. E sembra che Bernardini calciò di proposito fuori un rigore, per non infierire ulteriormente. Sta di fatto che tale vittoria fruttò una medaglia di bronzo alle Olimpiadi e una prima consacrazione della Nazionale a potenza calcistica europea.
Augusto Rangone |
Carlo Carcano |
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